Darwin, Marx e due lettere

da Russell Grigg
tradotto da Paolo Tallone – Creazionismo e Scienza

CC BY-SA Public Domain 1.0 | Leonard Darwin | wikimedia, CC BY-SA Public Domain 1.0 | Int. Inst. Social History, Amsterdam | wikimedia

Karl Marx (1818–1883), il fondatore del comunismo, definì la religione (intendendo il cristianesimo) “l’oppio dei popoli”.¹ Era entusiasta del fatto che la teoria evoluzionistica di Darwin (Origine delle specie, 1859) fornisse una spiegazione completamente materialistica degli esseri viventi. Marx inviò addirittura a Darwin una copia del volume 1 del suo libro Il Capiltale² (pubblicato in tedesco nel 1867) con l’iscrizione scritta a mano:

Mr Charles Darwin. Da parte del suo sincero ammiratore Karl Marx Londra 16 giugno 1873 Modena Villas Maitland.

Tuttavia, è improbabile che Darwin lo abbia letto. Oltre ad essere in tedesco, solo le prime 100 pagine erano state “aperte”. (Prima dell’uso diffuso delle ghigliottine da stampa, un libro veniva generalmente venduto “non aperto”, cioè con “la piegatura delle sezioni che lo componevano ancora intatta nella parte superiore e nei bordi anteriori”, e quindi le pagine dovevano essere “essere separate le une dalle altre” vicini con il tagliacarte.”³)

Lettera 1: il mito della dedizione a Marx

Per molto tempo si è pensato che in un secondo momento Marx avesse scritto a Darwin offrendogli di dedicargli uno degli ultimi volumi del suo libro. Questo perché negli archivi di Marx è stata ritrovata una lettera di Darwin, datata 14 ottobre 1880, e in essa Darwin rifiuta l’offerta di una dedica del libro.

Tuttavia, la lettera di Darwin non menziona né Marx né il titolo del libro, e non è mai stata trovata alcuna lettera di Marx che la offra. Quindi, nel declinare, Darwin affermò di credere che:

Gli argomenti diretti contro il cristianesimo e il teismo difficilmente producono alcun effetto sul pubblico; La libertà di pensiero è meglio promossa dalla graduale illuminazione delle menti umane, che deriva dal progresso della scienza.⁴

Ma se avesse avuto in mente il libro di Marx di prossima pubblicazione, non avrebbe avuto argomenti così diretti.

Emerge che molto probabilmente la lettera di Darwin non fu scritta a Marx, ma a Edward Aveling (1849–1898), un eminente insegnante di biologia inglese e portavoce di evoluzione, ateismo e socialismo. Avrebbe potuto facilmente confondersi con le carte di Marx, dal momento che Aveling, che divenne la compagna della figlia di Marx, Eleanor, nel 1884, era custode degli archivi di Marx.

È stata ritrovata una lettera di Aveling a Darwin, in cui Aveling si offre di dedicare a Darwin il suo prossimo libro The Student’s Darwin (Freethinked Publishing, 1881). Il libro includeva argomenti contro il cristianesimo e il teismo.

La motivazione di Darwin

La formulazione della lettera di Darwin suggerisce che egli non era contrario a contestare il cristianesimo, ma alla tattica di farlo in maniera diretta. Sarebbe stato ben consapevole che l’evoluzione è incompatibile con quanto riportato nella Genesi. L’idea di milioni di anni di sofferenza, malattia e morte, molto prima dell’uomo, nega l’intera idea di un mondo “molto buono”, rovinato dal peccato del primo uomo. Ciò mina quindi logicamente la base del Vangelo cristiano che il Signore Gesù Cristo morì per i nostri peccati sulla Croce e risorse dalla tomba.

Lettera 2: Darwin lo chiarisce

Un’altra lettera di Darwin sottolinea senza mezzi termini il suo rifiuto del Vangelo e dell’“evoluzione cristiana”. Meno di due anni prima della morte di Darwin, un giovane avvocato cristiano, Frederick McDermott, scrisse a Darwin, chiedendogli quale fosse la sua fede nel Nuovo Testamento, come segue:

Se voglio avere piacere nella lettura dei tuoi libri, devo sentire che alla fine non avrò perso la fede nel Nuovo Testamento. Il motivo per cui ti scrivo è quindi chiederti di darmi un Sì o un No alla domanda Credi nel Nuovo Testamento. … ma senza questa assicurazione temo che il mio cervello non sia abbastanza fine da risolvere i dubbi che potrebbero essere suggeriti dalle tue opere, … ma se posso dire che l’autore di queste dottrine crede come me che Cristo era il Figlio di Dio, io Posso dire che è solo nei dettagli che il signor Darwin differisce da Charles Kingsley [un sacerdote ed evoluzionista teista⁵] e posso leggere con pieno piacere tutte le meraviglie della natura che ha raccolto.⁶

La risposta di Darwin fu breve e diretta al punto:

Caro signore, mi dispiace doverla informare che non credo nella Bibbia come rivelazione divina, e quindi non in Gesù Cristo come figlio di Dio.

Cordiali saluti

Cap. Darwin.⁷

Questa lettera è stata mantenuta riservata per oltre 100 anni e poi il 21 settembre 2015 è stata messa all’asta da Bonhams di New York per la sorprendente somma di 197.000 dollari.⁸

La scelta

C’è sempre stata un’enorme relazione causale tra la fede nell’evoluzione e l’incredulità nella Bibbia, l’incredulità in Dio e l’incredulità nel proprio bisogno del Vangelo. Le ragioni dell’inevitabile scontro tra evoluzione e cristianesimo sono schiaccianti su molti fronti, nonostante il desiderio contrario di McDermott. Essi sono esposti con particolare chiarezza e forza nell’opera fondamentale di Philip Bell del CMI, Evoluzionismo e Fede Cristiana.⁹ Non meno attuale è oggi la sfida di Giosuè agli Israeliti: «…scegliete oggi chi volete servire …; quanto a me e alla casa mia, serviremo il SIGNORE.» (Giosuè 24:15).