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Fede e fatti

Come una visione biblica del mondo sia la spiegazione migliore dei fatti, in modo tale che il non credente non abbia ‘scuse’

di
tradotto da Elena “Lidia” Santoro

Pubblicato: 1 Marzo 2016 (GMT+10)
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Ognuno ha le stesse prove, come fossili, rocce, ecc. Il modo in cui uno interpreta quelle prove dipende in gran parte dalle proprie presupposizioni (o visione del mondo) che vengono presentate. Tuttavia una sola visione del mondo spiega meglio e coerentemente i fatti, quindi “sono senza scuse” (Romani 1:20).

“Dimostrami che Dio ha creato tutto!” Te l’hanno mai detto? Oppure “Provami che Dio esiste”? Hai mai provato a farlo, ma hai incontrato un muro di mattoni col quale lo sfidante ha respinto qualsiasi cosa tu abbia da offrire? Il tuo amico potrebbe anche dire: “Hai solo fede, non hai prove, io baso le mie convinzioni sulle prove”.

Che succede? Il tuo amico ha una visione del mondo diversa, una visione onnicomprensiva con la quale interpreta le prove. La comune visione non cristiana del mondo in Occidente è il laicismo/ateismo basato sul naturalismo. Questo non da posto per un divino Creatore e certamente non per quello che è rivelato nella Bibbia, o per la storia registrata in essa. I tuoi argomenti sembrano cadere nel vuoto.

La Bibbia dice che queste persone non hanno scuse per adottare una visione che escluda Dio. Romani 1:18 dice che stanno soffocando la verità con l’ ingiustizia perché l’esistenza di Dio è evidente in ciò che Egli ha creato (v. 19).

Nella visione del mondo laico, le persone intelligenti cercano febbrilmente modi ingegnosi per cercare di spiegare come l’universo, la vita stessa e la diversità delle forme di vita sulla terra si siano create. È il grande schema dell’evoluzione cosmica. Spendono molta energia cercando di far credere che sappiano davvero come siano andate le cose. Gran parte potrebbe anche essere un tentativo di auto convincimento, poiché il soffocamento sopra citato non è affatto consapevole. Sostengono fino alla nausea che è una “visione scientifica”, ma tutto ciò che si crea dal nulla contraddice quel che è affermato da ogni esperimento scientifico mai fatto. Fondamentalmente, la scienza opera sulla legge di causa ed effetto; che le cose non accadono senza che qualcosa le faccia accadere.1 Ma quel “piccolo particolare” viene trascurato.

Stiamo parlando di presupposti; assunzioni o assiomi fondamentali che le persone portano alla luce e che usano per interpretarla di conseguenza. È molto importante ricordare e sottolineare che ogni persona presenta una visione del mondo quando considera l’origine di tutto. Abbiamo tutti le stesse prove nel presente che interpretiamo secondo un’assunta storia dell’origine di ogni cosa, sia che le cose si siano create da sé, o che Dio le abbia create.

Abbiamo tutti le stesse prove nel presente che interpretiamo secondo un’assunta storia dell’origine di ogni cosa, sia che le cose si siano create da sé, o che Dio le abbia create.

Quindi, non è “scienza contro religione” o “fatti contro fede”, ma una fede contro un’altra fede. È certamente importante mostrare a qualcuno che il suo punto di vista, qualunque esso sia, non sono solo “fatti”, ma che avanzano certe supposizioni (assiomi) per le quali non hanno prove, e che i loro presupposti determinano come vengono interpretati i fatti che poi sostengono siano prove della loro visione del mondo.

I creazionisti biblici interpretano i fatti/dati in base agli assiomi rivelati dalle Scritture: creazione circa 6.000 anni fa, la Caduta che ha portato il peccato e la morte e il Diluvio universale. Da diversi assiomi vengano dedotte diverse storie del mondo per spiegare come si sono create le prove attuali. In realtà, l‘evoluzione è un‘idea storica dedotta dall‘assunzione del materialismo o del naturalismo: la materia è tutto ciò che esiste. Un altro modo di dirlo, come fece il Dr Carl Wieland in un esaustivo articolo nel 1988, è che gli evoluzionisti escludono la creazione a priori non a causa delle prove, ma perché viola le loro materialistiche “regole del gioco” decretate arbitrariamente.

Che dire dei “fatti”/delle prove?

Nei circoli creazionisti, la comprensione dell‘importanza dei presupposti nel dibattito sulle origini è stata definita genericamente “presupposizionismo” (per distinguerla da “evidenzialismo” che presuppone ingenuamente che le prove parlino da sé). Ciò è stato molto importante nel far avanzare la causa creazionista. Tuttavia, può essere portato all’estremo. Alcuni parlano quasi come se le prove non contassero, che è solo una questione di interpretazione: “Stessi dati, solo interpretazioni diverse.” Questa visione può fin troppo facilmente trasformarsi in un tipo di postmodernismo, per cui “è tutto nella tua testa” e tutto ciò che possiamo fare è lavorare nel cambiare la visione del mondo delle persone in modo che lui/lei possa iniziare a vedere le stesse prove in una luce diversa compatibile con una visione cristiana del mondo. I sostenitori raccomandano spesso questo approccio, piuttosto che affrontare i problemi del dibattito creazione-evoluzione, il che porta a togliere il tappeto filosofico da sotto i piedi di un miscredente, mostrando come i loro presupposti non riescano a spiegare le prove.

Alcuni addirittura arrivano al punto di disdegnare la “logica umana”, implicando (spesso anche argomentando esplicitamente) che la verità, la logica e il significato per l‘uomo siano differenti da quelli di Dio. Asseriscono che il peccato originale abbia causato un pensiero totalmente depravato che l‘uomo non-rigenerato (il non cristiano) non può avere alcun pensiero logico. Tuttavia, se così fosse allora renderebbe nullo il chiaro insegnamento di Romani 1:18. Se le persone soffocano la verità con l‘ingiustizia (v.18), devono, a un certo livello, sapere quale sia la verità per poterla soffocare. Inoltre, la Scrittura dice che sono “senza scuse” (v.20) per negare che Dio esista. Se non riescono a vederlo perché non riescono a pensare abbastanza chiaramente, allora avrebbero una scusa.

Allo stesso modo, in 2 Pietro 3 leggiamo che “negli ultimi giorni verranno degli schernitori” negando che Dio abbia creato tutto e che abbia distrutto il mondo nel Diluvio di Noè. Dice che “dimenticano volontariamente”. Anche qui, non ignorano la verità; la soffocano. È ignoranza volontaria, non solo ignoranza. Dio non condanna le persone per ciò che non sanno, o non percepiscono, ma perché vanno volontariamente contro ciò che sanno; che Egli esiste. Questo è peccato.

Quindi la Bibbia ci insegna che alcune verità fondamentali su Dio e le sue opere vengono riconosciute dal non credente, che lui/lei sopprime.

Leggi della logica universale?

Affinché tutte le persone siano in grado di vedere queste cose, ciò implica che ci debbano essere determinati principi di logica/ragionamento universali di cui Dio ci ha fornito.

La gente può avere dei pensieri razionali proprio perché Dio ha dotato la sua creazione con razionalità; ciò riflette la Sua stessa natura.

Riflettendo sugli scritti del grande apologista cristiano del XVIII secolo Jonathan Edwards, Martin Murphy scrisse: “La legge della non-contraddizione,2 la legge della causalità,3 e l‘affidabilità fondamentale della percezione dei sensi sono tre componenti necessarie per comunicare la verità”.4 Tali leggi della logica sono incorporate nell‘ordine del creato, quindi sono rivelate nella creazione. Senza tutte e tre, non sarebbe possibile attraversare la strada in modo sicuro. I cristiani e non cristiani possono attraversare tranquillamente la strada perché Dio ha dotato tutte le persone di questi principi di ragionamento, attraverso le quali possiamo anche comprendere le verità proposizionali.

Tale logica è “incorporata”, una parte del modo in cui la creazione rivela gli attributi di Dio (Romani 1:19). Potremmo vederlo come parte di ciò che i teologi chiamano “grazia comune” con cui Dio ha benedetto tutte le persone.

Alcuni sostengono che per capire la Bibbia, dobbiamo comprendere come interpretare la Bibbia dalla Bibbia - una “ermeneutica biblica”.5 Tuttavia, come si ricava qualcosa dalla Bibbia senza un‘ermeneutica preesistente? Quell‘ermeneutica deve essere radicata nei tre principi universali elencati sopra da Murphy.

Il teologo Herman Hoeksema lo dice chiaramente: non esiste un separato “significato di Dio” dal “significato dell‘uomo”, né esiste una “logica divina” separata dalla “logica umana”, altrimenti la Scrittura semplicemente non potrebbe comunicare La verità di Dio all‘uomo, secondo 2 Timoteo 3: 15-17:

O la logica della rivelazione è la nostra logica, o non c‘è rivelazione.6

È vero che, a parte le opere di Dio, non potremmo avere dei pensieri razionali; la gente può avere dei pensieri razionali proprio perché Dio ha dotato la sua creazione con razionalità; ciò riflette la Sua stessa natura. Senza questa innata logica/razionalità non sarebbe possibile vivere. E a causa di ciò, nessuno ha alcuna scusa.

Vediamo anche questa logica nei bambini, che reagiscono con sorpresa a situazioni improbabili. I ricercatori hanno mostrato a bambini, che ancora non parlavano, delle palle che rimbalzavano all‘interno di un contenitore con un foro in cui la palla poteva uscire. Quando la palla usciva dal buco senza aver viaggiato su una traiettoria che lo avrebbe permesso, i bambini esprimevano sorpresa. Pensavano in modo logico, nonostante non avessero parole per formulare tali pensieri.7 Allo stesso modo, i bambini giapponesi in età prescolare credono in un invisibile creatore intelligente.8 Questo succede in una cultura in cui la religione buddista e shintoista degli adulti non ha un tale Dio-Creatore. La logica è innata e le conclusioni, per esempio che Dio esiste, devono essere soffocate.

Cambiare la visione del mondo

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Il non cristiano afferma spesso di essere imparziale, ma che “si basa sui fatti”, ma ovviamente non è così. La Bibbia dice che coloro che non riconoscono il Dio-Creatore “soffocano la verità” (Romani 1:18).

Come aiutiamo qualcuno a capire che la sua visione del mondo (religione) è fallace? Solo affermando che la nostra è migliore non ci porterà lontano. Né può aiutare affermare, come alcuni fanno, che devono accettare la nostra visione del mondo (derivata dall‘assioma che la Bibbia è la rivelazione di Dio per l‘uomo e vera in tutto ciò che afferma) prima che possano pensare alcunché di razionale - specialmente dal momento che, come mostrato in precedenza, possono chiaramente farlo sin dall‘infanzia. No, dobbiamo dimostrare che la visione del mondo dell‘altra persona in realtà non può giustificare le prove che entrambi abbiamo di fronte. In altre parole, le prove contano.

Una solida visione del mondo, come quella derivata dalla Bibbia, spiega ciò che vediamo intorno a noi; c‘è una “coerenza della verità”, mentre possiamo dimostrare che una visione atea, per esempio, è incoerente.9

Il noto filosofo non cristiano Thomas Nagel ha riconosciuto che la visione evolutiva moderna delle origini - il mito della creazione degli atei - è incoerente, come ha osservato il commentatore Andrew Ferguson:

“L‘ipotesi di lavoro [di Nagel] è, nel clima intellettuale odierno, radicale: se l‘ortodossia materialista e neodarwinista contraddice il senso comune, allora questo è un marchio contro l‘ortodossia, non contro il buon senso. Quando una catena di ragionamenti ci porta a negare l‘ovvio, dovremmo ricontrollare la catena del ragionamento prima di abbandonare l‘ovvio.”10

Questo illustra ancora Romani 1, dove si dice che quando le persone soffocano la verità della Sua esistenza, Dio li abbandona ai loro vani ragionamenti: “Pur avendo conosciuto Iddio, non l‘hanno glorificato come Dio, né l‘hanno ringraziato; ma si son dati a vani ragionamenti, e l‘insensato loro cuore s‘è ottenebrato.”. (Romani 1:21)

Lo vediamo in modo completo nella mentalità laica occidentale moderna dell‘evoluzione cosmica, in cui “tutto si è fatto da solo”, è un‘idea scioccante che contraddice i principi più fondamentali della scienza e della razionalità.11

Il materialismo/ateismo fallisce su più livelli. Molti atei affermano che la scienza è l‘unico modo di conoscere,12 ma poiché non c‘è alcun modo per la scienza di dimostrarlo, l‘affermazione stessa è incapace di essere riconosciuta per poter essere vera. Quindi questa posizione (‘scientismo’) si confuta da sé. In effetti, un corollario del Teorema di Incompletezza di Gödel, un principio ormai ben accreditato di matematica e filosofia, è che non può esserci un corpo di conoscenza auto-autenticante. In altre parole, la scienza non può dimostrare che la scienza sia valida. (Per inciso, non ci può mai essere una “teoria del tutto”, come auspica l‘ateo Stephen Hawking).

I presupposti necessari per fare scienza non provengono dalla scienza; vengono fuori dalla scienza. Infatti, provengono da una visione biblica cristiana del mondo.13

Una solida visione del mondo, come quella derivata dalla Bibbia, spiega ciò che vediamo intorno a noi; c‘è una “coerenza della verità”.

Gli atei/materialisti credono che la nostra esistenza sia un incidente cosmico; le nostre origini sono dipesi in ultima analisi da eventi casuali (le mutazioni dell’evoluzione biologica sono eventi casuali, per esempio). Tuttavia, come ha sottolineato l‘apologista cristiano C.S. Lewis, le origini casuali non darebbero alcuna base per credere in pensieri affidabili (non casuali) su quelle origini.14 La posizione è di nuovo auto-smentita.

Ci sono molti “fatti” che non hanno molto senso in una visione atea del mondo: l‘esistenza dell‘altruismo, dell‘amore e dell‘intelligenza, per esempio. Esiste un disegno incredibile negli esseri viventi, come il codice linguistico del DNA, che è impossibile da spiegare senza un disegno intelligente.15 Quasi tutte le caratteristiche biologiche, in particolare a livello molecolare, mostrano una complessità irriducibile, in cui devono essere presenti più componenti complessi affinché possano funzionare.16 Il disegno è l‘elefante nella stanza dei moderni biologi evoluzionisti e ogni giorno l‘elefante diventa sempre più grande e difficile da ignorare.

Possiamo anche guardare alcune delle prove schiaccianti del diluvio universale di Noè e i crescenti problemi con il sistema di credenze basato su miliardi di anni (come il carbonio-14 nel carbone di tutte le presunte età, e i fragili composti organici nei fossili che si suppone siano vecchi di molti milioni di anni).

Come ha osservato il dott. Rob Carter,

“Sento che la creazione sia una spiegazione migliore per il mondo che ci circonda, e stiamo facendo passi da gigante quasi quotidianamente in molteplici campi. La nostra causa sta diventando più forte, non più debole, mentre apprendiamo di più sulla complessità del genoma, la geologia catastrofica, la cosmologia, la speciazione, il clima, la datazione radiometrica, ecc., ecc. Sono un “presupposizionalista”, non un “evidenzionista”, ma non sono un creazionista solo perché sono cristiano e credo nella Bibbia. Sono anche un creazionista perché credo che le prove rimandino ad un universo giovane e creato. Il mio presupposto è forte, ma ritengo che sia ben giustificato”.17

L‘approccio filosofico di CMI prende sul serio e si impegna con le prove del mondo reale, pur riconoscendo l‘importanza dei presupposti e della visione del mondo nell‘interpretarlo. La nostra posizione è forse il miglior classificato presupposizionalismo classico.18 Questo implica che, sebbene la nostra comprensione sia seriamente influenzata dai nostri presupposti, esiste una realtà oggettiva indipendente da ciò che potremmo pensare (potremmo non credere alla Legge di Gravità ma andremmo comunque a schiacciarci se saltassimo da una scogliera). Riconosce anche l‘importanza di mostrare che una visione del mondo (la creazione biblica) e gli assiomi su cui si basa consentono una spiegazione della realtà più coerente e razionale di un‘altra (come il naturalismo).

Benefici di un approccio corretto

Un approccio corretto rende un testimone efficace (2 Corinzi 10:5, 1 Pietro 3:15). Ci connettiamo con i miscredenti al loro livello e non li insultiamo provando a dimostrare o sottintendendo che non possono avere alcun pensiero logico di sorta. Inoltre, non usiamo argomentazioni filosofiche esoteriche che la maggior parte delle persone non comprende, e che possono apparire come un modo per evitare le prove.

Come scrisse Martin Murphy, “L‘apologista cristiano deve incontrare il ricercatore al suo stesso livello.”19

In tutto ciò riconosciamo il ruolo vitale dello Spirito Santo nel permettere a una persona di cambiare il suo atteggiamento verso Dio (pentimento/fede). La citazione di Murphy prosegue (enfasi nell’originale): “L‘apologetica non può e non salverà nessuno. Il potente lavoro dello Spirito Santo può farlo e può cambiare il cuore.”18

Approcci sbagliati

  1. Evidenzialismo. Questa è la posizione per cui le prove “parlano da sole”. Cioè, presentiamo solo le prove del disegno delle creature viventi e gli atei abbandoneranno il loro mito della creazione (evoluzione) e diventeranno cristiani. Certamente, ci aspetteremmo che le prove della creazione siano superiori, perché Romani 1:20 afferma che le persone sono “senza scuse”. E sappiamo di persone conquistate dalle prove, ad es. ‘Sonia’ e persino CMI Shaun Doyle, che divenne un creazionista prima di diventare cristiano.20
    Tuttavia, se qualcuno è diventato un credente a causa di un particolare elemento di “prova”, cosa succede quando (come talvolta accade sia per i creazionisti che per gli evoluzionisti) quel particolare elemento di prova o argomento viene sostituito, o viene persino dimostrato che è stato mal interpretato o capito? Lascia le persone vulnerabili a ciò che Andrew Lamb della CMI chiamava le “montagne russe evidenzialiste”, in cui la fede di una persona va su e giù a seconda dello stato delle ultime “prove” (vedi l‘articolo Swaying in the breeze). L‘approccio presupposizionale afferma la veridicità della Scrittura e, in definitiva, il Vangelo. In contrasto, una pura argomentazione probatoria del disegno, per esempio, potrebbe lasciare la porta aperta a idee speculative come gli alieni come nostri creatori.
  1. Fideismo. “Il fideismo è la completa fiducia nella fede senza prove e/o ragione”.21,22 Fraintendendo Ebrei 11:1, ho sentito dire dalla gente: “Che cosa ha a che fare la fede con le prove?” Alcuni sono persino turbati dall‘idea che ci sono prove per la nostra fede cristiana (sì, la tomba era vuota, per esempio). Vedono la loro fede diminuita se ha prove a sostegno. Alcune tradizioni ecclesiastiche considerano persino la “fede” come qualcosa che guadagna il merito di Dio, e più è difficile credere, più merito si ottiene da Dio. Certamente una simile visione della fede contraddice l‘insegnamento della Bibbia secondo cui la fede è un dono di Dio (Efesini 2), così che non pensiamo che la fede provenga dai nostri sforzi. Tali tradizioni di fede non bibliche sono così diffuse da non sorprendere che i nemici di Dio spesso si fanno l‘idea che la fede sia come Alice nel Paese delle Meraviglie, vedendo quante cose impossibili può credere prima di colazione. Dobbiamo dimostrare che solo gli assiomi biblici forniscono una visione del mondo autoconsistente con una base razionale per la moralità e certamente per la scienza stessa, mentre l‘ateismo deve postulare certe credenze non provabili che vanno contro la scienza osservabile, come dimostrato in questa risposta a un ateo.
  1. Magisteri non sovrapponibili (NOMA). Francis Bacon, Galileo, alcuni recenti papi cattolici romani e persino atei come Stephen Jay Gould hanno promosso l‘idea che “religione” e “scienza” sono due domini di pensiero separati (magisteria) che non si sovrappongono. Possono coesistere senza competizione o interazione. La Stanza della Segnatura nella Cappella Sistina a Roma ha enormi affreschi di Raffaello, dipinti nei primi anni del 1500. Un dipinto su una parete rappresenta la ‘filosofia’, che incorpora la scienza e, sulla parete opposta la ‘teologia’. Questo probabilmente ha incapsulato l‘idea di ‘due magisteria’. L‘affermazione che” la Bibbia ci dice la via per andare in Paradiso, non il modo in cui il Paradiso funziona” illustra l‘idea. Spesso le dichiarazioni di fede della chiesa, forse inavvertitamente, riecheggiano questo concetto: “La Bibbia è autorevole in materia di fede e pratica.” Sicuramente se la Bibbia è la Parola ispirata del Dio-Creatore che conosce tutto, allora è autorevole su tutto ciò che dice? E la storia della Bibbia? È autorevole? Gesù risuscitò da morto o è solo un concetto teologico?
  1. Misticismo. Enfatizza Dio come “oltre la ragione”; la “fede” non ha bisogno di pensiero razionale. Si tratta di concentrarsi sull‘esperienza religiosa senza impegnare la mente. In alcune cerchie si sono insinuate le idee della “New Age” prese in prestito dal misticismo orientale (buddhismo / induismo), con la meditazione che svuota la mente promossa come mezzo per raggiungere la “pace spirituale”. Tuttavia, la Bibbia ci impone di meditare sulla Parola di Dio, non sul nulla (vedi Salmo 119). Gesù affermò il Primo Comandamento come “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Dobbiamo adorare Dio con tutto il nostro essere. Il postmodernismo è una forma di misticismo. Nega una realtà oggettiva che esiste indipendentemente da ciò che pensiamo. Tuttavia, Dio creò l‘umanità verso la fine della Settimana della Creazione (che, rispetto a migliaia di anni, sarebbe ancora all’inizio della creazione, come disse Gesù in Marco 10:6), dopo aver creato tutto il resto e averlo dichiarato “molto buono” (Genesi 1:31). Ciò implica che gran parte dell‘ordine creato esisteva e che Dio lo aveva oggettivamente valutato come sua condizione, indipendentemente dall‘opinione dell‘uomo su di esso.

Riferimenti e note

  1. Batten, D., “It’s not science!”, Febbraio 2002; creation.com/notscience. Torna al testo.
  2. La legge della non contraddizione: che qualcosa non può essere sia vero che falso allo stesso tempo (nello stesso contesto). Ad esempio, se sono vivo, non posso essere morto allo stesso tempo (nello stesso senso). Torna al testo.
  3. Causalità: la relazione tra causa ed effetto. Il principio che tutti gli eventi hanno cause sufficienti. Torna al testo.
  4. Murphy, M., My Apology: Apologetics: Explained and Applied, Theocentric Publishing Group, 2011. Torna al testo.
  5. Ermeneutica = un metodo o principio utilizzato per comprendere un testo. Qui non ci riferiamo al principio secondo cui “la Bibbia interpreta la Bibbia” dove un passaggio illumina un altro; lo affermeremmo. Per esempio, quando si considera come si intende interpretare la Genesi, scopriamo che le altre parti della Bibbia la trattano come una narrazione storica ed è questo a dirigere il nostro approccio. Torna al testo.
  6. Hoeksema, H., The Clark-Van Til Controversy (basato sui suoi editoriali degli Standard Bearer del 1944-1946), p. 8, 1995; cf. anche pp. 26, 27. Torna al testo.
  7. Téglás, E., et al., Intuitions of probabilities shape expectations about the future at 12 months and beyond, Proc Natl Acad Sci USA 104 (48): 19156-19159, 2007 | doi: 10.1073 / pnas.0700271104. Torna al testo.
  8. Catchpoole, D., Children see the world as ‘designed’!, luglio 2009; creation.com/kids-designed. Torna al testo.
  9. Ciò non significa che non ci siano ancora enigmi scientifici da risolvere con una visione del mondo biblica. La nostra conoscenza è sempre limitata e la nostra comprensione sarà sempre finita/limitata. Torna al testo.
  10. Nunn, W., Thomas Nagel—The atheist who dared to question materialism, marzo 2014; creation.com/nagel-materialism. Torna al testo.
  11. Batten, D., Although widely respected, the Grand Theory of Evolution is really quite preposterous, Creation 33 (1): 6, 2011; creation.com/evolution-preposterous. Torna al testo.
  12. Lo studio di come conosciamo le cose è una disciplina formale nota come epistemologia. Torna al testo.
  13. Reed, J.K., Rocks Aren’t Clocks, Creation Book Publishers, p. 47, 2013; e Sarfati, J., Le radici bibliche della scienza moderna, settembre 2009; creation.com/roots. Gli scienziati oggi accettano universalmente questi presupposti per la semplice ragione per cui funzionano, ma non esiste una logica coerente perché questo sia così al di fuori di una visione del mondo biblica. Perché le leggi dovrebbero essere comprensibili per noi e perché dovrebbero essere immutabili, ad esempio? O perché si dovrebbe presumere che le stesse leggi si applichino in una galassia lontana come qui sulla terra? Torna al testo.
  14. Accidental angle, Creation 21(2): 47; Marzo 1999. Torna al testo.
  15. Sarfati, J., DNA: the best information storage system, giugno 2015; creation.com/dna-best; e Williams, A., Astonishing DNA complexity demolishes neo-Darwinism, J. Creation 21(3): 111-117, dicembre 2007. Torna al testo.
  16. Ad esempio, il ‘motore rotativo’ ATP Synthase, o il sistema di rilascio di kinesin, o RNA polimerasi, o quasi uno qualsiasi delle centinaia di percorsi biochimici negli esseri viventi.Torna al testo.
  17. Genetics and geographical distribution, aprile 2011. Vedi anche Catchpoole, D., The importance of evidence, Creation 30(3): 6, giugno 2008; creation.com/evidence. Torna al testo.
  18. Beisner, E.C., Classical Presuppositional Apologetics: Re-introducing an Old Theme, 2001, rivista 2006, 34 pp .; http://ecalvinbeisner.com/freearticles/ClassPresup.pdf. Torna al testo.
  19. Ref. 3. Torna al testo.
  20. Vedi Bates, G., The ‘knockout punch’ syndrome, Creation 34(3): 24-27, 2012; creation.com/ko. Torna al testo.
  21. CARM, carm.org. Torna al testo.
  22. Sarfati, J., Why use apologetics for evangelism?, Gennaio 2008; creation.com/apologetics-evangelism. Torna al testo.